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martedì 29 novembre 2022

La Sesta Illuminazione. Chiarire il Passato

Chiarire il Passato

Più a lungo restiamo collegati, maggiore è la nostra consapevolezza dei momenti in cui perdiamo tale contatto, e che sono in genere periodi in siamo sottoposti ad una eccessiva tensione. In queste occasioni possiamo riconoscere il modo particolare in cui rubiamo agli altri la loro energia. Quando ci rendiamo conto di come manipoliamo chi ci sta intorno, la nostra connessione diventa più stabile e noi riusciamo a scoprire il sentiero evolutivo della nostra esistenza e la nostra missione spirituale, intesa come contributo al benessere del mondo.

Dopo aver sperimentato a livello personale la fonte interiore di energia divina, diventiamo consapevoli dei momenti in cui perdiamo tale contatto: di solito ci rendiamo conto che ciò avviene nei momenti di tensione quando ci sentiamo particolarmente ansiosi e pensiamo di dover assumere il controllo delle interazioni che svolgono la nostra vita.

In queste condizioni possiamo individuare lo stile specifico con cui cerchiamo di controllare gli altri, uno di quelli che sono definiti "drammi del controllo". Questi modi di controllare sono compresi in uno spettro cha va dal passivo all'aggressivo. Per esempio se cerchiamo di mantenere il controllo su un'altra persona facendola sentire colpevole per non aver fatto abbastanza per noi, apparteniamo al genere vittimistico: guadagniamo energia quando il nostro interlocutore si imbarca in un "viaggio del senso di colpa" e comincia ad occuparsi di noi.

Se invece cerchiamo di controllare gli altri in maniera leggermente meno passiva rimanendo distaccati, misteriosi e vaghi, nella speranza di invogliare qualcuno a inseguirci per scoprire come siamo e guadagnare così la loro energia, ci comportiamo in modo troppo riservato.

Un atteggiamento più aggressivo rivela rivela il tentativo di controllare gli altri trovandone gli errori e facendoli sentire continuamente consapevoli di sé e controllati, secondo lo stile dell'inquisitore. Il dramma di controllo più aggressivo di tutti è quello dell'intimidatore, che assorbe energia spaventando gli altri e costringendoli a prestare attenzione.

Se vogliamo evitare di cadere in uno di questi drammi, dobbiamo prima identificare il nostro dramma (può darsi ce ne sia più di uno), e diventare del tutto consapevoli di tali manipolazioni ogni volta che vi facciamo ricorso. Qualunque abitudine inconsapevole di cui diventiamo coscienti viene subito lasciata andare; possiamo inoltre cominciare ad allungare i periodi tempo in cui ci troviamo in stato di connessione, fiducia e amore, aprendoci al vero scopo della nostra vita, in pratica della nostra missione speciale.

Dopo essere diventati consapevoli del nostro dramma di controllo, mantenendo la connessione con la nostra fonte interiore di energia, siamo liberi di guardare noi stessi e la nostra vita con maggiore sincerità. Per prima cosa possiamo vedere in che modo le dinamiche della nostra famiglia di origine hanno rafforzato i nostri drammi del controllo e animato le lotte per il potere con i membri della famiglia stessa. Solo allora possiamo avanzare oltre questi conflitti e scorgere la motivazione spirituale che si nasconde dietro le nostre prime esperienza familiari.

Concediamo a noi stessi una pausa e chiediamoci per quale motivo siamo qui, e quali questioni esistenziali devono programmare la nostra reazione. Per analizzare tale argomento, dobbiamo prendere in considerazione lo stile di vita di entrambi i nostri genitori. Per prima cosa domandiamoci che cosa voleva nostro padre, quali erano i suoi punti di forza e i risultati che ha raggiunto, e cosa voleva dalla vita e non è mai riuscito ad ottenere.

Poniamoci poi le stesse domande sul conto di nostra madre: su cosa è stata imperniata la sua vita. Che cosa ha cercato di ottenere dal mondo, e fino a che punto ha avuto successo.

In base a tale analisi riusciamo a vedere il momento in cui siamo nati, l'incontro dei punti di vista che noi primi anni della nostra esistenza abbiamo cercato in tutti i modi di integrare. Guardandoli in ottico spirituale, ci rendiamo conto che si tratta di due diversi approcci alla vita, a volte persino contrari. In ogni caso, siamo stati messi in questo posto preciso per risolvere e sintetizzare le loro verità in una forma più elevata.

Questo processo spirituale attraverso il quale una generazione evolve, la realtà che eredita, trasformandola in qualcosa di più veritiero. La nostra intera esistenza è incentrata alla ricerca della verità globale della nostra famiglia d'origine, e sviluppa poi in continuazione questa verità in forme sempre più elevate fino a quando il gesto stesso di raccontarla non diventa la nostra missione. Solo dopo aver raggiunto tale comprensione possiamo vedere che tutte le esperienze e le sincronicità della nostra esistenza sono state una sorta di preparazione a questa missione, che in pratica corrisponde al modo in cui noi stessi eleviamo il mondo.


lunedì 28 novembre 2022

La Quinta Illuminazione. Il Messaggio dei Mistici

Insicurezza e violenza cessano di esistere quando proviamo una connessione interna con l'energia divina, descritta in passato dai mistici di tutte le religioni.

Un senso di leggerezza ed esuberanza, unito ad una costante sensazione d'amore, dimostrano l'esistenza di tale rapporto, ed è indispensabile per provarne l'autenticità. In mancanza di tali precisi requisiti, la connessione è solo simulata.

Nell'ambito di ogni religione ci sono stati mistici che hanno saputo guardare al di là del dogma della religione stessa per esplorarne la verità interiore, e hanno avuto un unico messaggio in comune: ognuno di noi può instaurare la connessione con l'energia Divina. Dobbiamo compiere una scelta consapevole ed essere aperti a tale rapporto, prendendo una decisione a livello profondo e completo.

I mistici descrivono la natura di questa esperienza fornendoci rigidi e precisi metri di valutazione con cui giudicarla: per prima cosa parlano di una grande allegria, la sensazione di essere improvvisamente leggeri; alcuni hanno dichiarato di essere levitati nel corso di questi stati di estasi.

Un altro indice è il senso di euforia, gioia e pace, indipendente dalla propria specifica situazione di vita, ma che libera l'anima da qualunque forma di dipendenza nei confronti dei risultati. Una volta liberi, si può agire e creare seguendo la propria coscienza.

Infine, la sensazione d'amore è la caratteristica che viene riportata con maggior frequenza quando di parla di una vera connessione interiore con il divino. Questa esperienza non consiste semplicemente nel dire a se stessi che bisognerebbe "saper amare", ma è la vera e propria esperienza di uno stato d'amore, che a volte viene fraintesa perché siamo stati abituati a pensare che l'amore ha bisogno di un oggetto. Noi amiamo il nostro coniuge, un figlio, un genitore o perfino un lavoro, ma il senso mistico dell'amore è un sentimento privo di un oggetto, una costante comunione con Dio.

Queste misure ci dicono se ci stiamo aprendo all'energia che abbiamo a disposizione nel profondo del nostro essere. Una volta provata, questa connessione è inconfondibile. Cominciamo così ad acquistare forza ed energia, non dalla deferenza e l'attenzione che arrivano dagli altri, ma dalla nostra crescente fonte interiore che ci conduce alla ricerca della nostra missione spirituale.


Domenica 30 marzo 1975. Giorno di Pasqua

Reana, Chiesa Parrocchiale, Centa Primo servizio ufficiale della rinata Banda Musicale di Reana La ...