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venerdì 22 marzo 2024

Domenica 30 marzo 1975. Giorno di Pasqua

Reana, Chiesa Parrocchiale, Centa
Primo servizio ufficiale della rinata Banda Musicale di Reana

La rinata Banda Musicale di Reana nella sua prima Esibizione pubblica, marzo 1975. Maestro Alfredo Di Felice.
(350) Prima uscita con la Banda Musicale davanti alla Chiesa all'uscita dei fedeli dopo la Messa. Santa Pasqua 1975, Dom 30 Mar 1975
Foto: Archivio Eredi Enrico Dal Bello

Era una giornata nuvolosa, quasi piovosa. A parte il saluto che è stato fatto a Capodanno per le vie del paese, questo è il primissimo concerto pubblico della neo-nata Banda Musicale di Reana. Ricordo che ci eravamo preparati molto e tutti si sono impegnati per fare bella figura.

Un mese dopo questo evento, esattamente il 25 aprile 1975, venne approvato e sottoscritto lo Statuto ufficiale che si compone di 11 articoli, e che nel primo viene citata esplicitamente proprio la data esatta della fondazione ufficiale. Così recita: Art. 1 - Il 25 aprile 1975, si costituisce a Reana del Rojale, la Banda Musicale per continuare la pluriennale tradizione musicale di Reana del Rojale.

Viene quindi eletto il primo Consiglio Direttivo ufficiale, i cui incarichi sono così distribuiti:
Presidente: Chiandetti Luigi
Maestro: Di Felice Cav. Alfredo
Cassiere e Segretario: Celato Adriano
Responsabile Tecnico Musicale: Mansutti Danilo
Responsabile Bandisti Anziani: Beltramini Bruno
Responsabili degli Allievi: Dal Bello Enrico, Dal Bello Florindo, Simonetti Enzo, Mansutti Luca
Relazioni Pubbliche: Tonini Ortensia
Strumenti Musicali e Attrezzatura: Andreussi Guido

Documentazione fotografica nel Catalogo 01. In archivio altre 4 foto dell'evento


giovedì 21 marzo 2024

Capodanno 1975

Primo servizio in pubblico della nuova Banda Musicale di Reana
Capodanno 1975, la Banda augura Buon Anno per le vie del paese

Reana, per le vie del paese. Auguri di Buon Anno alla popolazione
(351) Il Cav. Alfredo Di Felice con i suoi allievi musicisti per gli auguri di Capodanno 1975
Foto: Archivio Eredi Enrico Dal Bello

La Banda Musicale non si era ancora data uno Statuto ufficiale ma, grazie al primo maestro, il Cav. Alfredo Di Felice, era iniziata da alcuni mesi la scuola di musica nel piano superiore della vecchia latteria. All'inizio il gruppo musicale era formato da alcuni bandisti della vecchia banda che da tempo si era disciolta, da ragazzi che avevano appreso musica e strumento a Vergnacco o da altre parti, e da altri ragazzi di Reana appassionati che stavano frequentando il neo-costituito corso di musica. Non c'era ancora una divisa (ovviamente), ma c'era tanta passione ed entusiasmo, e il maestro Di Felice aveva la grande dote di far sentire tutti, giovani ed anziani, partecipi del nuovo progetto musicale.

Questa primissima uscita non ufficiale aveva il significato di far sapere alla gente di Reana che la nuova banda musicale stava diventando una realtà.

Documentazione fotografica nel Catalogo 01, la serie comprende altre 3 foto.


Preambolo, Premessa

Tra il 1972 e il 1974 tre ragazzini di Reana andarono fino a Vergnacco per imparare la musica
Rinasce la Banda Musicale di Reana

Tra il 1972 e il 1974, per quasi tre anni, tre ragazzini molto amici fra di loro, compagni di scuola, tutti della stessa età, due volte alla settimana partivano in bicicletta da Reana e andavano fino a Vergnacco molto desiderosi di imparare la musica, con un sogno nel cassetto, imparare a suonare la tromba. A Vergnacco c'era (e c'è ancora) la Filarmonica, all'epoca era l'unica Banda Musicale del Comune di Reana, un sodalizio musicale solido, con tanti anni alle spalle, e che fondava le sue radici in ambito parrocchiale. L'insegnante di solfeggio e teoria era un certo Arbeno Bertoni, maestro elementare, ma anche direttore del Coro Comunale, e perfino sindaco del Comune per tre legislature, una persona buona e paziente. Fu il sindaco che poi gestì la prima emergenza post-terremoto.

1950

Reana, Scalinata del Campanile della Chiesa
Allievi Musicisti assieme al Maestro Armando Molino, 1950
Foto: Archivio Eredi Enrico Dal Bello

Questi tre ragazzini, Andreussi Guido, Luca Gallina e Florindo Dal Bello, erano visti con una certa sufficienza da molti adulti di Reana, in alcuni c'era perfino la speranza che mollassero prima o poi, che si arrendessero, che abbandonassero questa follìa di andare nella tana del "nemico" (Vergnacco) per imparare a suonare. Al tempo questi tre ragazzini, nella loro ingenuità di bambini, nulla sapevano di questa rivalità storica tra Reana e Vergnacco.

Come tutti sanno anche a Reana c'era una Banda Musicale, fondata nel 1934, in pieno fascismo, ma che poi non sopravvisse tanto che nel 1958 fu definitivamente disciolta. In epoca fascista, la vecchia Banda musicale di Reana si prendeva tutti i servizi ufficiali e discapito di quella di Vergnacco, che al contrario si doveva accontentare dei pochi servizi religiosi. La vecchia Banda di Reana aveva quindi un taglio più politico, era più vicina al potere costituito, tanto che nel dopo-guerra, venendo meno questi agganci alla nuova politica nata dalla resistenza, e forse venendo meno anche i finanziamenti, ma credo soprattutto per controversie interne, la vecchia Banda di Reana ad un certo punto cessò la sua attività. Mentre la Filarmonica di Vergnacco riprese slancio e prosperò.

E così arriviamo al 1974, quando un gruppo di persone influenti di Reana ebbero l'idea di "provare" a ricostituire una Banda Musicale, forse anche stimolati da quei tre ragazzini che imperterriti continuavano ad andare fino a Vergnacco pur di imparare e suonare. Un nuovo gruppo musicale che però non doveva nascere dalle ceneri della vecchia banda, ma che avrebbe dovuto essere un'associazione ben inserita nella comunità, indipendente, non legata strettamente alla parrocchia ma che con essa collaborava. E così si iniziò a cercare strumenti musicali, a contattare i vecchi bandisti e alcuni accettarono di tornare a suonare, si cercarono finanziamenti in ambito pubblico e aiuti economici tra le ditte di Reana e nella stessa comunità. Un lavoro enorme che richiese impegno e anche tanta pazienza. Si dovettero superare i tanti dubbi e la perplessità di molte persone, per non parlare di tutti gli aspetti burocratici.

Durante quell'anno, il 1974, ci venne concesso di usare come Sede il secondo piano della ex-latteria, un edificio in disuso, quasi abbandonato. E i soci della ex-latteria, una cooperativa ormai disciolta, furono ben lieti di rivedere attività in quell'edificio ormai abbandonato. Iniziarono così le lezioni di musica sotto la direzione del maestro Alfredo Di Felice, un ex-maresciallo dei bersaglieri, uno che sapeva suonare tutti gli strumenti ad ottone, anche se il suo strumento preferito era il flicornino in Mib. Diversi ragazzi del paese iniziarono così ad imparare la musica e a frequentare le lezioni quotidiane del maestro Di Felice. Tra questi ragazzi c'erano anche due di quei tre, Guido e Florindo, che negli anni precedenti erano andati fino a Vergnacco per imparare a suonare la tromba.

Il 1975 fu l'anno in cui nacque ufficialmente la Banda Musicale di Reana, che si diede uno statuto e un Consiglio Direttivo e si registrò giuridicamente come associazione musicale senza fini di lucro.


martedì 29 novembre 2022

La Sesta Illuminazione. Chiarire il Passato

Chiarire il Passato

Più a lungo restiamo collegati, maggiore è la nostra consapevolezza dei momenti in cui perdiamo tale contatto, e che sono in genere periodi in siamo sottoposti ad una eccessiva tensione. In queste occasioni possiamo riconoscere il modo particolare in cui rubiamo agli altri la loro energia. Quando ci rendiamo conto di come manipoliamo chi ci sta intorno, la nostra connessione diventa più stabile e noi riusciamo a scoprire il sentiero evolutivo della nostra esistenza e la nostra missione spirituale, intesa come contributo al benessere del mondo.

Dopo aver sperimentato a livello personale la fonte interiore di energia divina, diventiamo consapevoli dei momenti in cui perdiamo tale contatto: di solito ci rendiamo conto che ciò avviene nei momenti di tensione quando ci sentiamo particolarmente ansiosi e pensiamo di dover assumere il controllo delle interazioni che svolgono la nostra vita.

In queste condizioni possiamo individuare lo stile specifico con cui cerchiamo di controllare gli altri, uno di quelli che sono definiti "drammi del controllo". Questi modi di controllare sono compresi in uno spettro cha va dal passivo all'aggressivo. Per esempio se cerchiamo di mantenere il controllo su un'altra persona facendola sentire colpevole per non aver fatto abbastanza per noi, apparteniamo al genere vittimistico: guadagniamo energia quando il nostro interlocutore si imbarca in un "viaggio del senso di colpa" e comincia ad occuparsi di noi.

Se invece cerchiamo di controllare gli altri in maniera leggermente meno passiva rimanendo distaccati, misteriosi e vaghi, nella speranza di invogliare qualcuno a inseguirci per scoprire come siamo e guadagnare così la loro energia, ci comportiamo in modo troppo riservato.

Un atteggiamento più aggressivo rivela rivela il tentativo di controllare gli altri trovandone gli errori e facendoli sentire continuamente consapevoli di sé e controllati, secondo lo stile dell'inquisitore. Il dramma di controllo più aggressivo di tutti è quello dell'intimidatore, che assorbe energia spaventando gli altri e costringendoli a prestare attenzione.

Se vogliamo evitare di cadere in uno di questi drammi, dobbiamo prima identificare il nostro dramma (può darsi ce ne sia più di uno), e diventare del tutto consapevoli di tali manipolazioni ogni volta che vi facciamo ricorso. Qualunque abitudine inconsapevole di cui diventiamo coscienti viene subito lasciata andare; possiamo inoltre cominciare ad allungare i periodi tempo in cui ci troviamo in stato di connessione, fiducia e amore, aprendoci al vero scopo della nostra vita, in pratica della nostra missione speciale.

Dopo essere diventati consapevoli del nostro dramma di controllo, mantenendo la connessione con la nostra fonte interiore di energia, siamo liberi di guardare noi stessi e la nostra vita con maggiore sincerità. Per prima cosa possiamo vedere in che modo le dinamiche della nostra famiglia di origine hanno rafforzato i nostri drammi del controllo e animato le lotte per il potere con i membri della famiglia stessa. Solo allora possiamo avanzare oltre questi conflitti e scorgere la motivazione spirituale che si nasconde dietro le nostre prime esperienza familiari.

Concediamo a noi stessi una pausa e chiediamoci per quale motivo siamo qui, e quali questioni esistenziali devono programmare la nostra reazione. Per analizzare tale argomento, dobbiamo prendere in considerazione lo stile di vita di entrambi i nostri genitori. Per prima cosa domandiamoci che cosa voleva nostro padre, quali erano i suoi punti di forza e i risultati che ha raggiunto, e cosa voleva dalla vita e non è mai riuscito ad ottenere.

Poniamoci poi le stesse domande sul conto di nostra madre: su cosa è stata imperniata la sua vita. Che cosa ha cercato di ottenere dal mondo, e fino a che punto ha avuto successo.

In base a tale analisi riusciamo a vedere il momento in cui siamo nati, l'incontro dei punti di vista che noi primi anni della nostra esistenza abbiamo cercato in tutti i modi di integrare. Guardandoli in ottico spirituale, ci rendiamo conto che si tratta di due diversi approcci alla vita, a volte persino contrari. In ogni caso, siamo stati messi in questo posto preciso per risolvere e sintetizzare le loro verità in una forma più elevata.

Questo processo spirituale attraverso il quale una generazione evolve, la realtà che eredita, trasformandola in qualcosa di più veritiero. La nostra intera esistenza è incentrata alla ricerca della verità globale della nostra famiglia d'origine, e sviluppa poi in continuazione questa verità in forme sempre più elevate fino a quando il gesto stesso di raccontarla non diventa la nostra missione. Solo dopo aver raggiunto tale comprensione possiamo vedere che tutte le esperienze e le sincronicità della nostra esistenza sono state una sorta di preparazione a questa missione, che in pratica corrisponde al modo in cui noi stessi eleviamo il mondo.


Domenica 30 marzo 1975. Giorno di Pasqua

Reana, Chiesa Parrocchiale, Centa Primo servizio ufficiale della rinata Banda Musicale di Reana La ...